Chino verso Nord, il libro di Willy Mulonia

Willy Mulonia, esploratore e cicloviaggiatore, ha pubblicato il suo primo libro, “Chino Verso Nord”.

Chino verso Nord è un libro autobiografico che racconta la storia di Willy attraverso le sue avventure in bici, e non solo. La voce narrante è quella dell’autore che da del tu al lettore e racconta al presente con uno stile semplice, moderno e vivace.

Il libro ripercorre varie vicissitudini. Si parte dal Willy adolescente, timido e insicuro, che a poco a poco scopre il suo carattere e la sua grande forza d’animo attraverso la bici, prima vissuta come sport e competizione, poi come mezzo per viaggiare e incontrare luoghi, persone e culture lontane.

C’è il viaggio nelle Americhe, che nasce al termine di una crisi esistenziale, come “premio” dopo aver ritrovato la propria pace interiore. C’è il viaggio come persona libera che è riuscita a trasformare le sue passioni in un lavoro, quello di tour operator e di organizzatore di eventi ciclistici. C’è il viaggio (o meglio, i viaggi: prima competizione, poi avventura) in Alaska, che diventa motivo di riflessione verso i valori della vita.

Il Viaggio in bici come scuola di vita

Per Willy Mulonia il viaggio è sempre un viaggio interiore, dove la prova del limite fisico è sempre in secondo piano rispetto a quella che è la volontà di scoprirsi nel più profondo dell’animo, pedalata dopo pedalata, incontro dopo incontro.

Nel libro “Chino verso Nord”, le storie private (la famiglia, il cane Wayqui, la moglie, i figli e lo strettissimo rapporto con il fratello Tiziano) si intrecciano con quelle del personaggio pubblico (la nascita di Progetto Avventura, la scommessa del Mongolia Bike Challenge, la creazione di Eroica Hispania).

E come spesso accade nella vita, è un susseguirsi di alti e bassi, scoperte e perdite, vittorie e sconfitte. Ma anche nei momenti peggiori, Willy non smette mai di imparare. Anzi, ci fa partecipi della sua maturazione come uomo attraverso una serie di aneddoti e riflessioni sempre molto profonde e puntuali.

Il mio incontro con Willy

Sentii parlare di Willy Mulonia per la prima volta quando avevo circa 23 anni. Lui aveva appena concluso il suo viaggio nelle Americhe ed io, leggendone le imprese, sognavo di emularlo. Willy fu il primo a farmi comprendere che la dignità della bicicletta era molto più di quella di un semplice mezzo di trasporto. La bici poteva essere lo strumento attraverso cui scoprire il mondo, un colpo di pedale dopo l’altro.

Dieci anni più tardi, ebbi la fortuna di conoscere Willy di persona. Pedalammo insieme per un breve “cicloviaggio” di tre giorni, da Milano a Noale (Venezia). Da lì nacque dapprima un sentimento di stima, poi un’amicizia sincera.

Questo libro è stato il frutto di quasi un anno di lavoro insieme, durante il quale abbiamo ripercorso e sviscerato tutti gli avvenimenti della sua vita.

Seguire Willy nell’avventura di aiutarlo a scrivere il suo libro è stato per me motivo di grande orgoglio. Willy è un vulcano di saggezza. E questo libro, che all’inizio avrebbe dovuto parlare per lo più di viaggi bici, alla fine si è trasformato in un viaggio interiore alla scoperta della bellezza della vita.

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